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SALT LAKE CITY 2002 - La Storia dei Giochi

Trionfa la Valanga Azzurra


Nel 1956, a Cortina, il mondo degli sport invernali dovette iniziare a confrontarsi con i sovietici, che dominarono in tutte le discipline. A Cortina brillò l'austriaco Toni Sailer, che vinse tutte le tre prove alpine e stabilì un record mai più superato. Gli azzurri conquistarono tre medagli nel bob: Lamberto Dalla Costa e Giacomo Luigi Conti vinsero quello a due, dove Eugenio Monti e Renzo Alverà si piazzarono secondi. Monti, Alverà, Ulrico Girardi e Renato Mocellini, vinsero poi l'argento nel bob a quattro.
Ma i successi nel bob non poterono ripetersi nell’edizione successiva di Squaw Valley, nel nord della California, quando fu cancellato perchè si iscrissero solo 9 nazioni. Nel programma dei Giochi si inserirono il biathlon (solo con la 20 km) e il pattinaggio femminile di velocità. L'unica medaglia conquistata dagli azzurri fu quella di Giuliana Chenal-Minuzzo, che portò a casa il bronzo nel Gigante.

Nel 1964, anno in cui il cronometraggio diventò elettronico e la televisione coprì quasi interamente le gare dei Giochi Invernali, gli italiani si imposero ancora una volta nel bob e nello slittino: nel bob a due Sergio Zardini e Romano Bonagura arrivarono secondi, Eugenio Monti e Sergio Siorpaes terzi; i vincitori di quella gara furono gli inglesi Anthony Nash e Robin Dixon. Gli slittinisti del biposto Walter Aussendorfer e Siegfried Mair conquistarono l’argento.

Nel 1967 venne istituita la prima Coppa del Mondo, e l’anno dopo, a Grenoble, Jean-Claude Killy fece sognare la Francia padrona di casa grazie alla conquista del secondo grande slam della storia olimpica: il parigino "Toutoune" Killy vinse infatti discesa, gigante e speciale. Gli azzurri non si possono certo lamentare di quella edizione dei Giochi: Franco Nones vinse l'oro nei 30 km e divenne il primo atleta mediterraneo ad imporsi in una prova olimpica di fondo, Eugenio Monti e Luciano De Paolis salirono sul gradino più alto del podio nel bob a due e nel bob a quattro con Roberto Zandonella e Mario Armano. Nello slittino monoposto Erika Lechner conquistò la prima medaglia d'oro azzurra femminile dei Giochi Invernali.
Sapporo ’72 fu l’occasione di Gustav Thoeni, che il 10 febbraio, sulla pista di Teineyama, riuscì a vincere il gigante; lo stesso giorno, solo qualche ora più tardi, i due carabinieri altoatesini Paul Hildgartner e Walter Plaikner si classificassero primi (ex-aequo) nello slittino biposto. Pochi giorni dopo, i cugini Gustav e Roland Thoeni conquistarono l’argento e il bronzo nello slalom, a soli 2 centesimi l’uno dall’altro. Nevio De Zordo, Gianni Bonichon, Adriano Frassinelli, Corrado Dal Fabbro portarono a casa il 2° posto, dietro agli svizzeri, nel bob a quattro.

Rosi Mittermaier, che sarà ricordata anche per la sua folta chioma rossa, conquistò gli spettatori delle Olimpiadi di Innsbruck del 1976: la tedesca (Germania Federale) vinse dapprima la discesa, poi lo slalom (in cui la nostra Claudia Giordani terminò al secondo posto per 33/100), ed infine il secondo posto nel gigante. La “valanga azzurra” dominò anche lo slalom maschile con la doppietta Pierino Gros - Gustav Thoeni, primo e secondo al traguardo.
Nel 1980, a Lake Placid, il clima della “Guerra Fredda” si faceva pesante: da una parte la “solita” supremazia sovietica, dall’altra la risposta americana con le 5 medaglie d’oro di Eric Arthur Heiden nel pattinaggio di velocità e la vittoria nel torneo di hockey.
Nello slalom femminile le italiane ottennero un quarto posto con la giovanissima Maria Rosa "Ninna" Quario, fuori dal podio per soli 3/100. Le due medaglie d'argento le conquistarono gli slittinisti Paul Hildgartner (monoposto) e Peter Gschitzer/Walter Brunner (biposto).

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