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SALT LAKE CITY 2002 - La Storia dei Giochi

Olimpiadi tinte d'Azzurro


L’oro nello slalom di Paoletta Magoni arrivò inatteso durante le Olimpiadi del 1984 di Sarajevo, quando Paul Hildgartner vinse la gara dello slittino. La novità di Calgary (1988) fu l’introduzione del Super Gigante. Fu l’inizio della carriera olimpica di Alberto Tomba, bronzo l’anno precedente in Coppa del Mondo, che, dopo una rovinosa caduta in SuperG, il 25 febbraio conquistò l’oro nel gigante e due giorni dopo nello slalom. Nel frattempo Maurilio De Zolt conquistava la medaglia d'argento nella 50 km, a 37 anni. Altre due medaglie, di bronzo, arrivarono dal biathlon: Johann Passler salì sul podio nella 20 km, la seconda medaglia la conquistò la staffetta 4x7,5 km.

Albertville 1992 fu la consacrazione del sogno italiano: la data più gioiosa fu il 18 febbraio, quando nella 4x10 km gli azzurri conquistarono l'argento alle spalle dei norvegesi, mentre a Maribel Deborah Compagnoni vinceva l'oro nel SuperGigante. Pochi minuti più tardi “Tomba - la bomba” vinse il titolo del Gigante; 4 giorni più tardi, fu secondo nello Slalom. L’oro di Josef Polig e l’argento di Gianfranco Martin nella Combinata avevano aperto nel migliore dei modi i Giochi di quell’anno, ma le sorprese non erano ancora finite: nel fondo, gli italiani conquistarono l’oro nella staffetta maschile, a cui si aggiunsero le medaglie di De Zolt (argento nella 50 km), di Giorgio Vanzetta (argento nella staffetta, bronzo nella 50 km e nella combinata) e del quartetto formato da Stefania Belmondo, Gabriella Paruzzi, Bice Vanzetta e Manuela Di Centa. La Belmondo fu la vera protagonista, con il bronzo nella staffetta, l’oro nella 30 km e l’argento nella combinata.
Con le Olimpiadi di Lillehammer, nel 1994, si sfalsò di due anni la periodicità dei Giochi d'Inverno rispetto a quelli estivi. L’Italia raggiunse il record di medaglie, conquistandone 20. Manuela Di Centa diede il meglio di sè e si consacrò vera regina dei Giochi: oro nei 15 e 30 km, argento nei 5 e nei 15 km inseguimento, bronzo nella staffetta. Silvio Fauner, Maurilio De Zolt, Marco Albarello e Giorgio Vanzetta conquistarono la staffetta 4x10 km ai danni dei padroni di casa. E ancora, emersero Deborah Compagnoni (oro nel Gigante), Gerda Weissensteiner, Kurt Brugger e Wilfried Huber (oro nello slittino), Maurizio Carnino, Orazio Fagone, Hugo Herrnhof, Mirko Vuillermin (oro nella staffetta dello short track).

La 18a edizione dei Giochi Olimpici invernali fu quella di Nagano: le difficili condizioni meteorologiche fecero ripetutamente cambiare i programmi delle gare. Gli italiani gioirono dei successi di Deborah Compagnoni (medaglia d’oro nel gigante e medaglia d’argento nello slalom), mentre Tomba, alla sua quarta partecipazione olimpica, deluse con una caduta. Nel bob ci fu l’oro ex equo con l’equipaggio canadese per Guenther Huber e Antonio Tartaglia. Nel fondo Stefania Belmondo conquistò la medaglia d’argento nella 30 km TL, e insieme a Karin Moroder, Gabriella Paruzzi e Manuela Di Centa, portò la staffetta 4x5 km sull’ultimo gradino del podio. Un argento e un bronzo anche per Silvio Fauner, secondo per un soffio nella 4x10 insieme a Marco Albarello, Fulvio Valbusa e Fabio Maj e terzo nella 30 km TC.
A Nagano furono introdotte le discipline del Curling (maschile e femminile), dello Snowboard (slalom gigante U/D e half pipe U/D), ed il torneo femminile di Hockey su ghiaccio.

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