Mar Rosso

Cervino
Lapponia
Maldive

I campioni

Luc Alphand (FRA)
La carriera di "Lucco"...
Pirmin Zurbriggen
Primin Zurbriggen...
Ingemar Stenmark (SWE)
Il campione dei campioni...
Gustav Thoeni
La biografia di Gustav Thoeni...

Storia dello sci

Nagano 98
Discesa libera maschile posizionamenti...

Impianti sciistici consigliati

Vigo di Fassa
Informazioni...

iscriviti alla
mailing list

la tua email

subscribe
unsubscribe


Hermann Maier


Hermann Maier raggiunge Ingemar Stenmark e Phil Mahre nel numero di Coppe del Mondo conquistate: un terzetto di campioni così grandi, così diversi...

Maier come Ingemar Stenmark e Phil Mahre? Sì se si guarda l'albo d'oro della Coppa del Mondo e si annota che Herminator si è appaiato al fuoriclasse svedese degli slalom e al grande americano con la conquista di tre bocce di cristallo alle spalle di Marc Girardelli (5) e della coppia Thöni-Zurbriggen (4) Nello sport le statistiche favoriscono assonanze e inducono a confronti col passato. Posto che addentrarsi in certi paragoni, nonostante la dovuta cautela, comporti una serie di impressioni e giudizi da valutare con beneficio d'inventario, gli appassionati continuano a subire il fascino dei "record" e dei duelli a distanza! E allora, una tantum, consentite anche a me di partecipare alla piacevole discussione da "bar dello sci" finita su alcuni quotidiani allo scadere della stagione invernale.


punto: la terza Coppa del Mondo di Maier. "Come Stenmark!", hanno titolato alcuni giornali; come Phil Mahre, aggiungerei io, ma attenzione: Maier non sarà mai Stenmark e Mahre non è mai stato Maier! Un divertente gioco di parole che ci dà l'opportunità di rivisitare le gesta di S personaggi che hanno scritto la storia dello sci. L'austriaco Hermann Maier, ex muratore e maestro di sci scoperto dal Wunderteam solo a 24 anni, così esile in gioventù da essere schernito dai

coetanei ma capace di costruirsi un fisico spaziale trasportando mattoni e sacchi di cemento, ha massacrato gli avversari pareggiando l'irraggiungibile Stenmark non solo nel computo delle Coppe bensì eguagliando il record di 13 vittorie nell'arco di una stagione: meglio di Tomba e di Killy! Certo la repentina quanto abnorme trasformazione fisica di Herminator, per giunta pianificata dal dottor Pansold, "criminale" della ex D.D.R. "scomunicato" dalla federazione austriaca, ha suscitato scalpore e destato pesanti sospetti nell'ambiente ma, complice un sistema antidoping praticamente inesistente nello sci, è opportuno fermarsi ad innocue illazioni!


E dopo il doveroso preambolo torniamo allo sport. Se Maier era già entrato a pieno merito nella storia dello sci allo scadere del millennio grazie ad imprese leggendarie, figuriamoci adesso! In una stagione controversa, un turbinio di alti e bassi (tutto è relativo quando si tratta di Maier!) che ha scaraventato il fuoriclasse carinziano dalle stelle alle stalle e viceversa, non si può non rimanere attoniti di fronte ad un rush finale al cardiopalmo! Archiviate la Coppa del Mondo assoluta e la "coppetta" di superG. ancor prima di mettere piede ad Are, in Svezia restavano in bilico la discesa ed il gigante! Hermann ha bruciato Eberharter su una pista ridicola anche per le donne, prova inconfutabile che


all'occorrenza anche una "belva" incontenibile possa ammansirsi e diventare delicata come una piuma! In gigante ha sciato in modo fantastico mettendo alle corde il divino Von Grünigen. Senza un'invidiabile dose di fortuna, però, non ce l'avrebbe fatta. Di certo rimane la pressione "sparata" nelle meningi del grande rivale, costretto ad una seconda manche al fulmicotone per garantirsi una piazza d'onore tutt'altro che scontata vista la caccia all'uomo innescata dal distacco inflitto da Maier agli avversari nella prima. Il "maestro", accecato dalla foga e forse dall'ambizione, ha esagerato nel raddrizzare una maledetta curva in piano a due passi dal traguardo. Ma la Coppa del Mondo, nell'anno dei


campionati planetari in patria, può essere considerata un amaro ripiego. Ingemar Stenmark, per esempio, non ha mai corso per lo scettro iridato nel proprio Paese: Maier, invece, ha gareggiato con un palazzo di cinque piani sulle spalle! Vincere a St. Anton, infatti, era forse più importante che aver riportato nel '98 la Coppa del Mondo nel "tempio" dello sci 20 anni dopo il leggendario Schranz! Eppure, nonostante i pomposi proclami personali e soprattutto le fastidiose sparate del presidente della federazione Schrocksnadel, Maier è uscito a pezzi dal meraviglioso stadio tirolese, soffocato dalla boria, dalla rabbia e da un'insopportabile pressione psicologica. Un argento ed un bronzo

rappresentano, per lui, una cocente sconfitta. Gli appassionati, però, difficilmente gli perdoneranno il gesto di giubilo all'arrivo di Rahlves in superG : gioire di fronte a milioni di tifosi austriaci per la sconfitta del compagno di squadra Eberharter è sconveniente e soprattutto antisportivo. Altroché "mal comune mezzo gaudio"! Maier, dunque, non è soltanto colui che ha introdotto nello sci la forza all'ennesima potenza, imponendo agli altri una tecnica inconcepibile senza presupposti fisici da "superman". Questo è Hermann Maier: prendere o lasciare! Di Stenmark è arduo raccontare qualcosa che già non si conosca. Ha vinto tutto, oltre a 86 gare di Coppa di cui 14 giganti consecutivi. Nell'84 non ha potuto partecipare alle Olimpiadi di Sarajevo per aver scelto la licenza "B", uno status semiprofessionistico all'acqua di rose in confronto alla situazione odierna, altrimenti....chissà! Rimanendo ai freddi calcoli, il mio amico Ingemar, con l'iperbolica cifra di 15 Coppe di specialità collezionate in gigante e in slalom (quasi il doppio di Tomba!) , avrebbe potuto superare Girardelli che di Coppe del Mondo ne ha vinte 5. Ma allora i regolamenti venivano spudoratamente architettati ad hoc per penalizzare lo scandinavo. Incoronare re dello sci chi non faceva discesa? Un sacrilegio! Non avevano capito che Stenmark scendeva come se ai piedi avesse già sciancratissimi "carving", altro che le assi di quei tempi! Un esempio di signorilità e modestia: unico. Ho avuto persino la fortuna e l'onore di gareggiare a lungo con Phil Mahre, 3 bocce di cristallo consecutive anche in virtù delle regole "anti-Stenmark" ma nel ruolo di beneficiario! Accreditato di 27 vittorie in Coppa, di cui 11 combinate, raggiunse l'apice vincendo davanti al gemello Steve lo slalom olimpico di Sarajevo: per la verità, mancavano Stenmark e, per ragioni di passaporto, Girardelli. Fuoriclasse dallo stile favoloso in gigante e in slalom ma bravissimo anche in discesa, era il mio sciatore preferito dopo Stenmark. Anzi, a volte mi incantava ancor più. Era un vero sportivo "a stelle e strisce" e, anche lui, un gran signore! Sono fiero di averlo difeso a spada tratta quando fu accusato di scambi, a seconda delle occasioni e degli stati di forma, con il gemello Steve, una goccia d'acqua ma non sugli sci: un'infamia che soprattutto alcuni giornalisti italiani avrebbero dovuto risparmiarsi! Perdonatemi se ogni volta che ne parlo non riesco a prescindere dall'increscioso attacco denigratorio che fece passare la voglia a questi due indimenticabili campioni di sciare in Europa: evidentemente, non ho ancora metabolizzato quella vera vergogna!





go back